Pensiero di un cacciatore al tempo del Covid-19

“Anch’io, come tutti quanti sono chiuso in casa ed aspetto che passi questa tempesta che ha colpito il nostro paese e quindi anche noi cacciatori.

Da casa guardo in su verso i nostri monti dove vivono gli animali che vado a cacciare insieme a Voi amici che frequentate la nostra valle: pernici, beccacce, lepri, cinghiali, caprioli, gli stupendi mufloni ed i cervi con il loro palco meraviglioso.

Da casa guardo in su verso i monti e penso ai miei cani che quest’ anno non ho ancora portato all’ addestramento. Avevo in programma di alzarmi presto, far salire in macchina i cani, compresa la Frida, la più piccola e la meno brava di tutti, ma molto simpatica e poi via su per il bosco a scovare la preda che più brava dei cani fugge via avanti con abilità mentre io la guardo estasiato.
Questi, per me, sono i più bei giorni di caccia dell’ anno. Giorni di caccia dove, immerso nel bosco, guardo la natura che ci circonda: Il Parco dell’ Appennino Tosco Emiliano a Nord ed ad est il Parco delle Apuane con le sue vette meravigliose, osservo l’abilità dei cani, l’animale cacciato che furbescamente saluta tutti e se ne va e rifletto che, tutto sommato, anche se sono senza fucile a ma va bene così.

Arriveranno poi i giorni in cui potremo misurarci con l’animale eccezionalmente selvatico e dove potrò ancora dire che il colpo sbagliato è per colpa delle cartucce e del fucile.”

Andreino

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